Cannaiola di Marta: La Storia del Vitigno Riscoperto della Tuscia
Cosa si nasconde dietro il nome Cannaiola di Marta? Non solo un vino, ma la storia di un’eredità agricola quasi dimenticata, un tesoro della biodiversità della Tuscia che, come Etruscan Kantharos, abbiamo deciso di riportare alla luce. Questo nome evoca un legame profondo con il territorio, un sapore che rischiava di perdersi nel tempo e una passione che ne ha permesso la rinascita.
In questo articolo, viaggeremo insieme alla scoperta di questo prezioso vitigno autoctono, esplorando le sue origini, il suo legame indissolubile con il Lago di Bolsena e come oggi, grazie alla nostra dedizione, rivive in due espressioni uniche e sorprendenti.
Un Vitigno, Due Nomi: Cos’è Esattamente la Cannaiola?
Per comprendere appieno questo vino, è fondamentale fare un passo indietro. La “Cannaiola di Marta” è il nome con cui da secoli, qui nel cuore della Tuscia viterbese, identifichiamo un nostro prezioso e specifico biotipo locale del più noto vitigno Canaiolo nero. Non è un’uva diversa, ma una sua speciale “personalità”, un adattamento secolare che l’ha resa unica.
Per generazioni, la Cannaiola è stata una presenza costante nelle vigne dei contadini di Marta, vinificata spesso in versione amabile e consumata durante le feste e i momenti di convivialità. Tuttavia, con il passare dei decenni e l’avvento di vitigni più produttivi o internazionali, questo patrimonio ha rischiato seriamente l’estinzione. Molti vigneti sono stati espiantati, e con essi un pezzo di storia e di cultura locale stava svanendo. Preservare questa identità è diventato il primo passo della nostra missione.
Il Terroir: Il Segreto del Suolo Vulcanico del Lago di Bolsena
Un vitigno non è nulla senza il suo territorio. La Cannaiola di Marta è figlia diretta del Lago di Bolsena, il bacino vulcanico più grande d’Europa. I nostri vigneti affondano le radici in terreni scuri, leggeri e straordinariamente ricchi di minerali, eredità delle antiche eruzioni del complesso vulcanico Vulsino.
Questo suolo unico conferisce all’uva una firma inconfondibile che si ritrova nel bicchiere. Ma non è solo il sottosuolo a fare la differenza. La massa d’acqua del lago agisce come un gigantesco termoregolatore naturale, mitigando gli inverni e rinfrescando le estati. Le brezze costanti che spirano dal lago garantiscono una ventilazione perfetta dei grappoli, proteggendoli dall’umidità e favorendo una maturazione lenta e completa, essenziale per lo sviluppo di un profilo aromatico complesso ed elegante.
La Nostra Missione: Perché Etruscan Kantharos ha Creduto nella Cannaiola
Come giovane azienda agricola a conduzione familiare, nata nel 2019, la nostra filosofia è sempre stata chiara: produrre eccellenze che siano l’espressione più sincera del nostro angolo di Tuscia. Quando abbiamo deciso di dedicarci alla viticoltura, avremmo potuto scegliere strade più semplici e sicure, piantando vitigni di fama internazionale. Invece, abbiamo scelto di guardare al passato e di scommettere sul futuro di un’eredità locale.
Investire sulla Cannaiola di Marta non è stata solo una scelta agronomica, ma un atto d’amore verso il nostro territorio. Abbiamo visto in questo vitigno quasi dimenticato un potenziale inespresso, la possibilità di creare vini con un’identità forte e non omologata. Per noi, essere viticoltori significa essere prima di tutto custodi della terra. La nostra sfida è stata quella di applicare tecniche moderne e sostenibili a un patrimonio antico, per dimostrare che la qualità più autentica risiede nel rispetto della tradizione e della biodiversità.
Le Due Anime della Cannaiola di Marta: Le Nostre Interpretazioni
Dallo stesso, prezioso grappolo, abbiamo dato vita a due vini che ne raccontano le diverse sfaccettature, pensati per momenti e palati differenti.
Il Piano”: La Tradizione Amabile e Conviviale
“Il Piano” rappresenta la memoria storica di questo vitigno. È la nostra interpretazione della Cannaiola come si faceva una volta: un vino amabile, morbido, che avvolge il palato con note dolci di frutta rossa matura e sentori floreali. È un vino che parla di festa, di dolci della domenica, di chiacchiere a fine pasto. La sua dolcezza gentile non è mai stucchevole, ma sempre bilanciata da una piacevole freschezza che lo rende incredibilmente piacevole.
Se vuoi assaporare l’espressione più dolce e celebrativa di questo vitigno, scopri di più sul nostro “Il Piano” qui https://www.aziendaagricolaetruscankantharos.it/prodotto/vino/il-piano/
“Clone 8”: Il Carattere Secco e Gastronomico
“Clone 8” è la nostra scommessa moderna. È un vino rosso secco, pensato per la tavola e per esaltare gli abbinamenti con il cibo. Qui, la Cannaiola si spoglia della sua veste dolce per rivelare la sua anima più profonda: un carattere deciso, una spiccata mineralità e un buon tannino. È un vino schietto, diretto, che pulisce il palato e accompagna magnificamente i piatti saporiti della tradizione contadina. È la prova che questo vitigno ha una versatilità straordinaria.
Per chi invece cerca un vino da pasto che esalti la mineralità del terroir, ecco la nostra interpretazione secca, “Clone 8” https://www.aziendaagricolaetruscankantharos.it/prodotto/vino/clone-8/
Conclusione: Un Patrimonio da Coltivare e Condividere
La storia della Cannaiola di Marta è un esempio perfetto di come la biodiversità sia la vera ricchezza del patrimonio enologico italiano. Salvare un vitigno dall’oblio significa preservare un sapore, una cultura e un’identità. Il nostro impegno come Etruscan Kantharos è quello di continuare a essere i custodi di questa tradizione, portando sulla vostra tavola non solo un vino, ma il racconto di un territorio unico.
Vi invitiamo a diventare parte di questa storia, scoprendo le due anime della nostra Cannaiola e scegliendo quella che più emoziona il vostro palato.