” I golosi di tutte le epoche

non hanno mai pronunciato il nome del tartufo

senza portare la mano al cappello. “

Alexandre Dumas

La nostra Tartufaia

Impiantata all’inizio degli anni ’90 si estende su due ettari di terreno.

Molti sono i fattori che influenzano la produzione del tartufo nero d’Estate soprattutto l’andamento stagionale.

La produzione di un’unica tipologia di tartufo è caratterizzante per la nostra azienda!

Infatti non sarebbe possibile produrre altre varietà di tartufo nella realtà aziendale poiché le variabili ambientali e pedologiche che ne consentono lo sviluppo sono strettamente legate al territorio.

Il tartufo non è un tubero, ma un fungo ipogeo appartenente alla classe degli Ascomiceti, che vive in simbiosi micorrizzica  con determinate piante superiori. In realtà quello che viene mangiato, ed al quale attribuiamo normalmente il nome di tartufo, è il corpo fruttifero del fungo, morfologicamente simile ad un tubero di forma più o meno rotonda con protuberanze e cavità in base alla tipologia di terreno nel quale si è sviluppato.

Nel caso del tartufo la simbiosi mutualistica viene instaurata a livello radicale con piante appartenenti a diverse specie, denominata appunto “micorrizia”, mentre l’insieme delle radici invase dal micelio prende il nome di “micorriza”.

Vi sono due tipi principali di micorrize: le endomicorrize e le ectomicorrize. Nel primo caso le ife fungine penetrano all’interno delle cellule dello strato corticale della radice (penetrazione intracellulare) formando gomitoli, rigonfiamenti o minute ramificazioni; nel secondo caso invece il fungo circonda le cellule corticali delle radici, senza quindi penetrarvi all’interno.

Sull’utilità della micorrizia sono stati fatti diversi studi ed avanzate molte ipotesi; tali studi hanno messo in evidenza come per certe specie vegetali la micorrizia sia addirittura indispensabile, particolarmente nei primi stadi dello sviluppo della pianta.In altri casi invece la simbiosi è utile, ma non indispensabile alla vita della pianta stessa (come nel caso delle associazioni con i funghi del genere Tuber, al quale appartengono i nostri tartufi).

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